Tutti coloro che hanno avuto l’occasione di visitare la Provenza non possono non essere rimasti estasiati e meravigliati dalle distese viola di lavanda. Questa pianta, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, è originaria delle zone mediterranee e si contraddistingue per la particolare resistenza alle condizioni climatiche; essa si presenta spontaneamente in bellissimi cespugli dalle spighe colorate e si sviluppa principalmente in aree caratterizzate da un terreno prevalentemente arido e roccioso. Sfruttata già dall’antichità per le sue caratteristiche officinali, la lavanda è apprezzata tutt’ora per le sue proprietà analgesiche, battericide, vasodilatatorie e antinevralgiche.
Come coltivare la lavanda
Per quelli che volessero ricreare le atmosfere colorate francesi all’interno del proprio spazio verde, converrà sapere che fortunatamente la lavanda non necessita di particolari cure colturali, per cui la sua coltivazione è indicata anche a tutti coloro che sono privi di un particolare pollice verde. Tuttavia, un paio di accorgimenti permetteranno di far crescere la lavanda in modo da creare aiuole fiorite colorate e rigogliose. Come detto, piante e fiori di lavanda non sono particolarmente delicati e sopportano benissimo estati torride e inverni rigidi; preferiscono, ad ogni modo, la luce del sole per cui sarà più indicato sistemarle in una zona del giardino verde esposta per gran parte della giornata ai raggi solari. Meglio ancora se il terriccio è ben drenato, argilloso e poco acido.
Innaffiare le piante di lavanda non deve essere un’operazione frequente: prima di procedere alla successiva innaffiatura delle piante, infatti, converrà controllare il livello di umidità del terriccio. In particolare, se il terreno risulta ancora bagnato sarà meglio rimandare l’innaffiatura ad un momento successivo, ovvero quando il terriccio sarà più asciutto.
Per quanto riguarda la concimazione del terreno, essa andrà programmata in primavera (quindi all’inizio della stagione vegetativa) e bilanciata a seconda dello stato di salute in cui si trova la pianta. Per i tipi di concimi più adatti converrà fare affidamento al negozio di giardinaggio di fiducia.
Terminata la fase di fioritura della lavanda, si dovrà invece procedere alla potatura degli steli fioriferi, prestando particolare attenzione a quelli che risultano più danneggiati; l’operazione andrà svolta con delle apposite cesoie da giardino che andranno precedentemente affilate e disinfettate.
Come raccogliere la lavanda
Ecco i passaggi per raccogliere la lavanda
Scegliere il momento giusto: la lavanda è solitamente pronta per essere raccolta in estate, quando i fiori sono appena sbocciati ma non ancora completamente aperti. Il momento migliore per raccoglierla è in una giornata asciutta e soleggiata, preferibilmente al mattino.
Equipaggiarsi: per raccogliere la lavanda, avrai bisogno di forbici o cesoie da giardino affilate e di un cesto o un secchio per raccogliere i fiori.
Tagliare i fiori: taglia i fiori di lavanda con le forbici o le cesoie, cercando di tagliare solo le parti superiori dei gambi, dove si trovano i fiori. In questo modo, lascerai intatte le foglie inferiori della pianta, che contribuiranno a far crescere nuovi germogli in futuro.
Raccolta selettiva: quando raccogli i fiori di lavanda, cerca di selezionare solo quelli che sono in piena fioritura e non quelli che sono appassiti o marroni.
Conservazione: una volta raccolti i fiori, puoi metterli in un cesto o secchio e lasciarli all’aria aperta per alcune ore in modo che si asciughino. Dopo averli lasciati asciugare, puoi conservare i fiori di lavanda in un luogo fresco, asciutto e al riparo dalla luce diretta del sole.
Seguendo questi passaggi, sarai in grado di raccogliere la lavanda in modo efficace e di conservarla per utilizzarla in diverse ricette o per profumare l’ambiente.
Come raccogliere la lavanda
Ecco alcuni consigli per conservare la lavanda raccolta:
Asciugare la lavanda: dopo aver raccolto i fiori di lavanda, è importante lasciarli asciugare per qualche giorno in un luogo fresco e asciutto. Puoi disporli in un luogo ventilato, ad esempio su una griglia o su un panno, evitando di sovrapporli per permettere all’aria di circolare.
Conservare la lavanda: una volta che i fiori di lavanda sono completamente asciutti, puoi conservarli in un contenitore ermetico, come un barattolo di vetro o un sacchetto di stoffa. Assicurati che il contenitore sia ben chiuso e conserva la lavanda in un luogo fresco e asciutto.
Utilizzare la lavanda: la lavanda conservata può essere utilizzata in diversi modi, ad esempio come profumo per l’ambiente, come ingrediente in diverse ricette culinarie, come integratore alimentare o come ingrediente in prodotti di bellezza fatti in casa.
Ricorda che la lavanda conservata per lunghi periodi di tempo può perdere il suo aroma e il suo colore, quindi è meglio utilizzarla entro sei mesi dalla raccolta. Inoltre, se si conserva in modo corretto, la lavanda può essere utilizzata per anni senza perdere le sue proprietà aromatiche.